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Lo smartphone, volenti o nolenti, ce l’hanno ormai quasi tutti. A differenza dello storico Nokia 3310 (il cellulare più celebre della storia o quasi, con 126 milioni di dispositivi venduti), un qualsiasi smartphone è praticamente un “computer che telefona”, con tutti i pregi e i difetti del caso.

I pregi sono tantissimi e non li elenco nemmeno, mentre i difetti sono tutto sommato pochi, ma alcuni sono decisamente preoccupanti.

Avete mai pensato che, nelle vostre tasche, ci sono tutte le vostre e-mail private e/o di lavoro, i dati delle carte di credito o di PayPal, informazioni sulle utenze domestiche, probabilmente l’applicazione per fare on-line banking, i dati della vostra patente e del vostro mezzo di trasporto (avete installato iPatente? Ecco, appunto…) e chissà quante altre informazioni sensibili. Nel Nokia 3310, forse tutti avevamo una voce in rubrica, magari chiamata “Mamma Cell 2”, che in realtà era il PIN del Bancomat. Poco male, era nascosta nella rubrica e difficilmente si poteva capire cosa fosse in realtà. Ma in uno smartphone è tutto ben organizzato e facilmente comprensibile, e l’unica protezione fra un malintenzionato e i vostri dati è una password che, nella maggior parte dei casi, è sempre la stessa ed è anche facile da indovinare. Giusto per farvi un’idea, sapete qual è la password più usata, secondo una statistica pubblicata nel 2012? Password. Ecco, leggete qui. O qui. Ma anche qui.

C’è un detto che gira da anni nell’ambiente informatico, che recita “l’unico computer davvero sicuro è un computer spento”. Ma prima di farvi prendere dalla paranoia e di gettare lo smartphone dalla finestra, fate la cosa giusta e installate un antivirus decente. E se proprio dovete gettarlo dalla finestra… dov’è che abitate? 😉

Quindi, torno alla domanda principale: serve davvero un antivirus anche sullo smartphone? La risposta è: quasi sempre si.

Secondo me, lo smartphone viene usato da due utenti “tipo”: l’esperto e l’utente normale.

Utente normale

Un utente normale solitamente acquista il suo bello smartphone, in linea di massima lo aggiorna si e no una volta ogni sei mesi (se lo smartphone è abbastanza “smart” da ricordarglielo), non scarica applicazioni prese chissà dove (e ce ne sono tanti, per Android, di siti alternativi, affidabili e non), installa giochi e applicazioni affidandosi al Google Play Store (o anche al Samsung Apps, nel caso di dispositivi Samsung). Ecco, se vi riconoscete in questo tipo di utente, vi consiglio solo di aggiornare il vostro smartphone un pò più spesso, ma siete relativamente al sicuro. Non ci sarebbe bisogno di installare nessun software antivirus, salvo il fatto che la maggior parte dei software di questo tipo offre anche la possibilità di bloccare il dispositivo in caso di furto o smarrimento, e magari esegue anche il backup di rubrica, SMS e registro chiamate.

Per queste funzioni extra, forse vale la pena installare comunque un software di protezione: male non fa, a parte consumare un pò di batteria in più.

Utente esperto

L’utente esperto sa bene quello che fa: compra lo smartphone in base a quale ROM ci vuole installare (CyanogenMod? MIUI? AOKP?), appena lo tira fuori dalla scatola è già pronto con cavo USB, Heimdall e CF-Autoroot. Un utente di questo tipo sa bene che il suo smartphone, una volta rootato, potrebbe diventare facile preda di qualsiasi malware, e quindi dovrebbe premunirsi con un buon antivirus.

Ma in realtà c’è un terzo tipo di utente, un genere che si colloca al di sopra di tutto e in moltissimi casi si sovrappone alle due categorie appena citate:

l’Utonto

Bisogna sempre ricordare che “il momento della cazzata©” arriva sempre, e può accadere tanto all’esperto, quanto all’utente normale. Per questo motivo, un antivirus dovrebbe essere installato, di norma, su qualsiasi apparecchio che assomigli anche solo da lontano a un computer. E uno smartphone E’ un computer.

Come scegliere quello giusto?

Nel Play Store sono presenti i nomi più blasonati del settore: da Avast a Kaspersky, passando per Avira (che per ora fornisce solo blacklist e tracciamento del dispositivo) e arrivando a nomi nuovi come Lookout e TrustGo.

Personalmente, consiglio di scegliere prima di tutto un prodotto gratuito: la protezione di base è più che sufficiente se usate un pò di buon senso. Sempre personalmente, mi sono trovato bene con Lookout e TrustGo; il primo risulta abbastanza leggero nell’esecuzione (a parte quando esegue il primo scan del sistema) mentre il secondo è un filo più impegnativo ma davvero completo anche in versione gratuita, con scansione del sistema, verifica permessi, blocco dispositivo, tracciatura, navigazione web sicura e backup contatti/SMS/registro telefonate. Inoltre esiste una versione specifica di TrustGo chiamata TrustGo Ad che identifica le applicazioni che contengono pubblicità troppo invasive, come AirPush.

Non aspettate che un malware vi sputtani lo smartphone o peggio, vi sottragga informazioni private: l’antivirus installatelo prima del disastro.




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