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Come dicevo in un post precedente, le caratteristiche dei nuovi Macbook Pro con display Retina sono davvero al top: processore, disco, schermo (soprattutto lui), durata batteria, leggerezza, design. Date un occhio al vecchio post per una panoramica dell’oggetto in questione.

Un conto è parlarne basandosi sui dati del produttore (e comunque, Apple non dice grosse minchiate, solitamente); altra faccenda è quella di parlarne a ragion veduta, ovvero avendoci messo le zampe sopra. E questo è proprio il caso.

Il display Retina fa paura, non ho parole per descriverlo. L’unico grosso problema è che tutti i programmi non Apple, che quindi non sono ancora compatibili con la risoluzione Retina, si vedono letteralmente da schifo. Ogni singolo pixel convenzionale è composto in realtà da 4 pixel “Retina”, perchè lo schermo è più “denso”, e il risultato è che gli elementi grafici standard risultano estremamente pixellosi. Bisogna aspettare che tutti si adeguino agli standard Apple, proprio come successe con gli iPhone.

La batteria dura un bel pò. Appena tirato fuori dalla scatola era carica al 90%, e indicava circa 7 ore di utilizzo, poi scese rapidamente a 6 e quindi a 5. Considerando che la piena capacità della batteria si raggiunge dopo qualche ciclo di carica e scarica, direi che non è male. Ma il bello è che lasciando il Macbook attivo per tutta la notte (con il display spento, però) a scaricare qualche giga di roba, l’ho trovato la mattina successiva (dopo circa 7 ore) con un’autonomia residua di circa 1 ora. Beh… non male.

Anche la scatola merita…

Sul disco SSD non voglio nemmeno starvi a stressare con le statistiche sugli IOPS e sulla velocità rispetto a un hard disk standard. Fulmine basta e avanza. La dimensione di 256 GB è ampiamente sufficiente per il sistema e i programmi, e per il resto ci sono tonnellate di hard disk esterni a basso prezzo.

Sul design e sul peso, ancora parole di lode: è bello, bello, bello, è realizzato con cura e pesa pochissimo. Altra nota positiva è la buona qualità dell’audio: bisogna ammettere che, nonostante non siano presenti dei bassi poderosi, il sonoro si fa rispettare e non risulta troppo metallico o fastidioso.

Videocamera di ottima qualità e microfono all’altezza delle aspettative completano il quadro.

Ed ora, parliamo di quello che NON VA.  Non si può aggiornare nulla, ma proprio nulla: memoria RAM, disco SSD e batteria restano quelli che avete comprato. E non vi venisse mai in mente di poter sostituire il display. Pura eresia. Fino all’avvento dei Macbook con scocca unibody, era possibile intervenire su quasi tutti i componenti: macchine del 2005 non più aggiornatissime potevano essere rivitalizzate con RAM e dischi più capienti, o con unità DVD nuove. Se lo schermo si rompeva, niente paura: un giro su eBay ed era possibile trovarne un altro e, armati di cacciavite e pazienza, si poteva far rinascere il Mac. E infine, la batteria: originale o compatibile (sempre su eBay, 50 Euro circa), e il Mac poteva stare lontano dalla presa di corrente per qualche ora.

Tutto finito: o ci si rivolge all’assistenza Apple, oppure niente da fare, o quasi. Il famoso sito iFixit, la bibbia del DIY (Do It Yourself, il Fai Da Te all’inglese maniera), ha attaccato con forza le scelte fatte da Sir Jonathan Ive in tema di progettazione. Ci sono diversi articoli, in Inglese, tutti molto interessanti: qui (articolo comparso su Wired), qui (iFixit) e qui (ancora Wired).

Il Macbook Pro Retina è figo anche dentro…

Personalmente, sono uno di quelli che si diverte parecchio ad aggiustare le cose, e non ho problemi a smontare portatili, Mac e Macbook, cellulari e palmari vari. Il mio iPod mini 2gen è già arrivato alla terza batteria, e funziona alla grande. Comunque, ‘sto Macbook Retina è molto difficile da aprire e riparare, ma non impossibile: iFixit ha già eseguito il teardown (interessante, ecco l’articolo) e, alla fine, a parte lo schermo che è un blocco unico con la scocca, qualcosina si può fare.

Il fatto è che un’operazione banale come il cambiare la batteria diventa dispendioso, e dopo circa 3 anni è risaputo che la batteria perde le sue normali capacità di carica. E che si fa? Semplice (secondo Apple): si sganciano altri 200 Euro (più o meno) e si porta il Macbook in assistenza. Questo è il prezzo da pagare per avere un portatile bello, leggero e ultrasottile. Se quest’idea non vi piace, c’è sempre il modello normale, che però soffre anch’esso della “sindrome da batteria incorporata”, ma almeno non è incollata all’interno come nel modello Retina, quindi basta un pò di pazienza e un buon venditore su eBay per risparmiare qualcosina.

Giusto per tornare sul tema, questo breve articolo di iFixit fa un pò di luce sull’argomento, ma in giro si trovano tonnellate di consigli per allungare la durata della batteria e per mantenerla il più efficiente possibile.

Insomma, i punti dolenti ci sono, ma possono dare fastidio solo a quelli come il sottoscritto, che ogni tanto si divertono a aprire le cose. “E allora, perchè l’hai comprato?”… eh, c***o quanto è bello, è bastato un attimo di debolezza e mi hanno fottuto…




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