Matt è ufficialmente un mistificatore, passivo/aggressivo: verso Joost e chiunque altro si intrometta nella sua personale battaglia, visto che appena qualcuno si affaccia e dice la sua, parte una rappresaglia condita da qualche supercazzola qui e la.

La questione diventa sempre più complessa, e soprattutto: Matt continua a sostenere il falso, dicendo in sostanza che “C’è una causa legale in atto ed è colpa di WPEngine che l’ha iniziata”.
Eh no caro mistificatore, non è andata così: a parte che sul sito TechCrunch c’è un articolo in aggiornamento continuo che smaschera le cazzate che dici (ed eccolo qui ), ma in sostanza chi ha iniziato la faccenda sei stato solo tu:

• Poco prima del WordCamp di Settembre 2024, aveva avanzato delle richieste economiche per presunto utilizzo del marchio WordPress;
• WPEngine risponde con una sonora pernacchia;
• Matt attacca pubblicamente WPEngine al WordCamp;
• Automattic invia una lettera “Cease and Desist” relativa all’uso del marchio WordPress;
• Matt blocca l’accesso al repository a qualsiasi utente WPEngine, causando un grosso disservizio;
• WPEngine invia una lettera di risposta al “Cease and Desist” richiedendo di ripristinare l’accesso ai suoi clienti e developers;
• ecc ecc ecc…

Quindi no: non ha iniziato WPEngine, cazzaro di un Mullenweg.

“Vai Joost, ti do una mano io!”

In un moto di simpatia (come un’infezione alle vie urinarie), il 10 Gennaio 2025, Matt annuncia che l’account WordPress di Joost e Karim Marucchi (e altri a loro collegati) verranno disattivati, come “incoraggiamento” a iniziare una nuova avventura. Incoraggiamento, già: disattivare un account è sinonimo di incoraggiamento, adesso.

Sempre su TechCrunch, l’approfondimento.

In ogni caso, Joost non ha annunciato nessun fork, è un’invenzione di Matt che ha coniato il termine JKPress (Joost + Karim), che ha preso la palla al balzo per estromettere altra gente da WordPress.org; Joost ha semplicemente detto che la direzione che dovrebbe essere presa è la federazione dei repository, in modo da non avere un “single point of failure/control” che può essere usato come un’arma – cosa che appunto è stata fatta dal Mattacchione.

Poi, come detto anche nel mio post precedente, il post di Joost aveva un pò il sapore di “chiamata alle armi” ma in sostanza lo lasciava intendere in modo evidente, senza dirlo apertamente (anche se – ripeto – dire “ho i mezzi e il tempo di buttarmi in questa impresa” non è molto fraintendibile).

Vabbè, in ogni caso, era solo un update per non perdere il filo 🙂